Almansa – Spagna

 

Il Sindaco – Francisco Javier Núñez Núñez

Nel 1985 il Consiglio Comunale ha espresso la volontà di instaurare un nuovo rapporto di scambi con una città del bacino Mediterraneo: una città spagnola. I contatti con la Spagna attraverso la Federazione Mondiale delle Città Unite sono avvenuti con una città della provincia di Albacete : Almansa, cittadina di grande importanza storica che gode di una posizione geografica privilegiata, ai piedi di un’altura rocciosa a poca distanza dal Mediterraneo Levantino.
Le caratteristiche storiche, culturali e sociali del Comune di Almansa hanno spinto i Sindaci Valter Franceschini di Scandiano e Antonio Callado Garcia per Almansa a firmare, in data 10/9/1989 il patto di gemellaggio fra le due Città. Tale cerimonia è stata ripetuta, nella città di Almansa, l’8 ottobre dello stesso anno.
Anche Almansa ha stretto gemellaggi con altri Comuni europei ed extraeuropei oltre Scandiano:
Saint Medard in Jalles Francia
Lymington in Inghilterra

Antica cittadina costruita su rovine romane, distrutta dai Barbari e riedificata dagli Arabi con il nome di Al-mansah (il Belvedere) è un porto naturale sito in ottima posizione strategica nella terra che dal tavolato de “La Mancha” scende fino al mare. Nel 1707 fu teatro di un’aspra battaglia tra gli eserciti dell’Arciduca Carlo d’Austria e Felipe de Anjou di parte borbonica durante la Guerra di Secessione alla Corona Spagnola. La vittoria di Felipe de Anjou portò alla promulgazione del Decreto de Nueva Planta, che permise l’annessine del territorio sotto le leggi di Castilla.Con circa 24.000 abitanti Almansa, è oggi una cittadina alquanto industrializzata e di taglio moderno nonostante la ricchezza delle sue testimonianze storiche, che vanno dall’arabo al gotico al barocco. Il Castello, il più rappresentativo della Regione Castilla La Mancha e uno dei più belli della Spagna, è costruito sulla Collina di Aquila. Sulle originali costruzioni arabe il principe don Manuel innalzò la sua fortezza, con l’aiuto della municipalità, e dando al castello l’attuale fisionomia, nella prima metà del XIV secolo.

Su tutto l’insieme risalta, perfettamente incassato negli strati rocciosi che lo supportano, la torre dell’homenaje per le sue volte a croci gotiche, per la sua stupenda scala a chiocciola di elementi gotici che dà accesso alla terrazza della torre e per la sua finestra che guarda a sud di stile chiaramente musulmano. Al piedi del Castello, nella Plaza de Santa Maria, si trova la Iglesia dell’Asuncion, la cui costruzione iniziò nel XVI secolo. Edificio in stile gotico ad unica navata e con cappella laterale inserita nei contrafforti. Della chiesa primitiva si conservano solo le cappelle laterali con volte incrociate. Il portale, di concessione rinascimentale, appare sotto un amplio arco strutturato in due parti, nell’inferiore appare inciso il tema dell’Annunciazione.
La costruzione della chiesa, come la maggior parte di quelle della zona, ha richiesto un lungo periodo di tempo, anche per i problemi economici, ai quali si sono aggiunti quelli causati dalle fondamenta.
La Casa Grande, o Palazzo de los Condes de Cirat, è un’opera manierista della seconda metà del XVI secolo, con decorazioni ispirate dai lavori dell’architetto e scultore Francisco del Castello.

La facciata è di due corpi, il primo corpo rimarca la porta ed il secondo è composto da uno scudo sorretto da bambini e due grandi figure rozzamente intagliate, tutto questo posto sotto ad un frontale triangolare nel cui centro si trova la figura di Scipione, simbolo dell’eroe nel quale si rispecchiava il suo primo proprietario. Il giardino, di forma quadrata ha archi frontali sostenuti da colonne ioniche sui due piani presenta come parte decorativa scudi con lo stesso motivo che appare nella facciata.
Addentrandosi nella “Calle Argon” dove si trovano la Casa de los Enriques de Navarra e la casa dei Marchesi di Montortal, che sorge nel mezzo di un prezioso cortile. Questa casa si apre sulla “Raccolta” e la bella piazza di Sant’Agostino che delimita anche l’edificio dell’antico “Posito”, oggi casa della Cultura, ed il Convento delle Agostane, fondato nel secolo XVII il quale, nel 1704, fu trasformato in chiesa dedicata a Juan Fauquet
Ai piedi del Castello, circondandolo, si conserva l’antica trama urbana, chiaramente visibile in alcune vie con nomi molto suggestivi come via del “Castello”, del “Moro”, o della “Luna”. Fronte questo nucleo, in fondo alla Calle Pascual Maria Cuenca, si erge la “Capillica del Rosario” un edificio di architettura popolare che da accesso alle vie “Moreria” e “Callejita”, resti dell’antico quartiere musulmano.
La via del Campo ci porta direttamente all’edificio del AYUNTAMIENTO, di stile neoclassico costruito nel 1800, presenta una galleria porticata dal disegno sobrio conosciuta popolarmente come “El Pasaje” (il Passaggio). Di fronte si trova la torre dell’Orologio “Torre del Relos”, con scudo rococò della città, fisionomia e decorazioni neoclassiche.

Vicino al Jardin de la Gloriata si trova il convento dei Francescani che, costruito fra il XVII ed il XVII secolo, ha una sobria chiesa dalla quale risalta la cappella che si apre su uno dei lati con piastrelle valenziale del XVII secolo.
Nei dintorni di Almansa, fra tutti i siti interessanti a livello architettonico, civile e religioso, risalta il “Pantano” di Almansa Diga tra i le più antiche fra quelli ancora in attività in Spagna.

La sua costruzione fu iniziata nel 1584 con l’introduzione di importanti innovazioni come la forma semicircolare.
Nel XVII si realizzò un ampiamento della diga e all’iniziio del XX secolo la si dotò della Torre-Botola per facilitarne il drenaggio.
LA FERIA di Almansa, che si n dagli inizi, venne celebrata dal 28 agosto al 4 settembre, si è trasformata con il tempo, da una mostra agricola ad un periodo di festa nel quale l’ozio e la cultura si uniscono alle attrazioni de feria e le bancarelle di giochi e regali restano come ultime vestigi delle sue origini commerciali.
Le grandi figure del teatro, la musica el o spettacolo, si uniscono alle manifestazioni dei gruppi locali in un ambiente di grande partecipazione popolare al ritorno dalle vacanze e prima dell’inizio dell’autunno. Il carnevale è una festa recuperata nell’ultimo decennio.
I balli ed i gruppi in baschera che, al suono dei più variopinti strumenti, lanciavano feroci critiche non scomparvero con le proibizioni della dittatura, limitandosi a celebrare questa festa nella periferia della città ed in luoghi chiusi.
Oggi questi gruppi tornano a comparire con la numerosa partecipazione di adulti e bambini nelle sfilate e balli che riempiono di scherzi, suoni ed allegria le strade e piazze della città.

Link Utili
www.almansa.com